
di Giorgia Pellicanò
Giorno 0 di quarantena in UK, in Italia… ho perso il conto. Un’altra cosa che ho perso oggi è il mio lavoro. Le palestre hanno chiuso, e con loro le piscine e le spa, tutto il personale del business ricreativo è stato mandato a casa, compresi noi bagnini. Siamo stati in attesa del fatidico meeting manageriale delle 5 di pomeriggio, da quel momento una serie di messaggi inizialmente rincuoranti, poi sempre meno, è iniziata a pioverci addosso come una doccia emozionale rotta, ferma sul freddo. Ho perso il mio lavoro oggi. Lavoro da 4 anni e mezzo, da quando ho compiuto 18 anni; strano, non mi ero mai accorta di non aver mai perso il mio lavoro prima d’ora. Era sempre stata una mia scelta, di lasciare, pianificata e strategica, sempre ponderata. Oggi sono entrata a lavoro e ne sono uscita senza. E senza nemmeno la soddisfazione di aver combinato un guaio, senza nemmeno che fosse colpa mia. Sembra che il governo inglese finalmente abbia cambiato rotta e stia virando verso la protezione dei cittadini… meglio tardi che mai in fondo. Il lockdown è arrivato anche per l’Inghilterra, Dio salvi la regina! …anche perché all’età sua se la rischia. Non so bene come sentirmi, se da una parte sono d’accordo con questa tanto attesa presa di posizione, dall’altra ho molta paura. Tante persone hanno perso il proprio lavoro. Stasera una signora al bar del centro sportivo blaterava sul fatto che avesse perso il suo – e io annuivo e le dicevo “anch’io signora, anch’io” – e sul fatto che non le restasse altro che suicidarsi. Il governo inglese però non ci ha lasciati del tutto all’asciutto – metafora azzeccata visto che oggi, per chiudere la stagione in bellezza, due miei colleghi sono saltati in piscina per un doppio salvataggio – si parla di un piccolo contributo dato ai lavoratori che guadagnano un minimo di 118 sterline a settimana. Noi aspettiamo e speriamo, con l’animo un po’ leggero e un po’ pesante… un po’ come il mio stomaco dopo aver ingerito mezzo chilo di hummus: niente poteva risollevare un minimo questa brutta giornata più del mio comfort food preferito.