MAROCCO PARTE I: Da Casablanca verso Fez, con sosta a Meknes

di Manuela Costa

Ciao amicii, in questi prossimi due articoli vi racconterò i miei dieci giorni in Marocco trascorsi con tre amici, una coppia e la mia amica Sandra, la stessa che mi ha raggiunto in Thailandia. Mi hanno lasciato ovviamente carta bianca, sia per l’organizzazione dell’itinerario che per la scelta degli hotels. L’unico grande dilemma, risolto tutti insieme, è stato quello di affittare o meno la macchina perché, come sapete, amo i mezzi pubblici e le disavventure che si creano nell’usarli. Alla fine abbiamo deciso di prenderla così da avere maggiore autonomia. Quindi: Giovanni alla guida ed io farò da navigatore.

Odio tutto l’iter di consegna e restituzione dell’auto ma non è stato complicato né abbiamo perso molto tempo e in una decina di minuti abbiamo raggiunto il nostro primo hotel a Marrakech, nella parte moderna della città. È un tardo pomeriggio del 18 novembre e qui ci passeremo solo la prima notte per riposarci; ritorneremo la settimana successiva per trascorrerne altre tre. Il tour prevede poi il secondo e terzo giorno Casablanca, il quarto partenza per Fez, dove ci fermeremo tre notti, con sosta a Meknes nel pomeriggio, una notte a Rabat e ritorno alla base, dove passeremo le ultime tre giornate. A Marrakech l’hotel è caratteristico, pavimentazione a mosaico e arredamento antico; e la vista dal balcone non è male.

Sotto, nella hall, c’è una piccola saletta avvolta da una cappa di fumo e la musica è altissima. Dentro ci sono solo uomini! Racimoliamo qualcosa da mangiare fuori e notiamo che alcune donne vanno in giro con pigiama e ciabatte: iniziamo bene! Andiamo subito a dormire perché la partenza per Casablanca è prevista alle otto e ovviamente abbiamo la colazione, che facciamo, come in quasi tutto il resto del viaggio soltanto io e Gio. Quando viaggio questa è una cosa a cui non rinuncio mai perché anche dalla colazione capisci le diverse abitudini alimentari del luogo che visiti. E già lo sapete no?Io assaggio tutto, anche la mattina! 

Pronti e si parte per affrontare le due orette e mezza previste per l’arrivo. Costeggiamo la Medina recintata da alti muri, e a volte da abitazioni, e cerchiamo di intravederne l’interno dai tanti archi che sono le varie porte di entrata.

Restiamo stupiti dalle larghe e curate strade e non si ha una sensazione di povertà, anzi, come ha ripetuto per tutto il viaggio il conducente: “ca stannu megghiu i nui”! (qua stanno meglio di noi). Ci sono dei palazzi stile case popolari (dove non oso immaginare in quanti ci vivano) e la pulizia non regna sovrana ma questo fa parte della loro cultura e non a niente a che vedere con la ricchezza. Al nostro primo impatto, e l’opinione è unanime, qui in Marocco vivono decentemente! Eravamo diretti in hotel ma ci perdiamo nel centro di Casablanca quindi decidiamo di fare un giro nella parte vecchia della città e ci immergiamo nel nostro primo mercato. Ci separiamo per mangiare e io e Sandra proviamo subito il tipico pane marocchino, le mssemen, una specie di crepes sfogliate che facciamo farcire con carne e verdure: ma che buone!

Andiamo a cercare gli altri e li troviamo seduti di fronte ad un camioncino che frigge pesce; soddisfatti della loro scorpacciata, pagata pochissimo, si uniscono a noi. E tutti ci uniamo alla prima guida improvvisata che ci aiuterà a trovare l’hotel in cambio di una visita nel suo negozio di creme, spezie e souvenir, dove tutto costa il doppio. Ovviamente le mie amiche, poco esperte e ignare della strategia di “attracco al turista” fanno acquisti ed decidono da farsi la manicure. Io e Giovanni invece, i maschi del gruppo, andiamo in giro per le bancarelle. Ceniamo vicino l’hotel, l’unico in stile moderno che ho prenotato, e diamo un’occhiata alla mappa della città per evitare di perderci nuovamente e raggiungere subito la Moschea di Hassan II la mattina dopo. È per dimensioni la moschea più grande del Marocco ed è la struttura religiosa più alta del mondo.

All’interno, i lavori di intaglio in legno, le decorazioni, i mosaici nei pavimenti e nelle pareti, i soffitti cesellati e i rilievi in stucco ti lasciano senza parole. Questa enorme e maestosa sala può accogliere fino a 25 mila fedeli ed è decisamente un luogo incantevole da visitare. Lasciamo il luogo sacro per andare al Morocco Mall, il più grande centro commerciale dell’Africa al cui interno c’è un acquario costruito in un grosso cilindro, dove tantissimi pesci colorati e squaletti girano intorno in continuazione riuscendo addirittura a distrarre gli appassionati dello shopping, Sandra in prima linea! Gironzoliamo li due orette, ci rilassiamo ascoltando un po’ di musica mentre assaporiamo il famoso tè alla menta marocchino e ci godiamo questo pomeriggio in relax, nonostante la confusione, tipica di questi posti.

I nostri due giorni a Casablanca sono finiti e siamo già in cammino verso Meknes, dove passiamo solo qualche ora. Parcheggiamo non distanti dalla imponente porta principale di entrata della Medina, Bab El-Khemis. 

Scopriamo sul posto che è un giorno particolare in cui si sta festeggiando qualcosa quindi, oltre al tipico mercato che si svolge dentro le mura, anche all’esterno ci sono infinite bancarelle, ambulanti e pure le giostre: un vero caos!

Il tempo non è dalla nostra parte; la pioggia ci accompagna durante quasi tutto il viaggio ma fortunatamente ci da un po’ di tregua mentre passeggiamo, o meglio, ci divincoliamo in mezzo a banchi di frutta e verdura, oggettistica varia e souvenir, e tantissima gente, tra cui qualche turista. Il pranzo lo facciamo sotto un tendone e, mentre la pioggerellina cade sulle colorate ceramiche che avevamo di fronte, io e Sandra ci gustiamo i due più famosi piatti del Marocco: il cous cous e la tajine. Anche questi una delizia!

In meno di un’ora siamo a Fez ma di questa seducente città vi parlerò nel prossimo articolo….vi aspetto! 

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