19 marzo, la festa del papà

di Sarah Volpini

La mia amica Sarah mi ha regalato un ricordo ed io, facendo gli auguri a tutti i papà, lo condivido con voi.


Vorrei condividere con voi un ricordo da bambina…

Nel mio paese c’è un’usanza particolare: l’asta di San Giuseppe.

Ogni anno tutti noi aspettavamo con ansia questa giornata, perché faceva parte delle tradizioni della mia terra, della mia Sicilia, della mia Augusta. 

Davanti la Chiesa del Santo, il 19 marzo pomeriggio, il banditore iniziava la vendita di prodotti il cui ricavato veniva poi devoluto alla Chiesa.

Vendevano di tutto, ricordo: galline, verdure, uova, artigianato locale, cose normali direte voi, ma la vendita era accompagnata dalle urla concitate di un vecchio signore che ogni anno, penso un po’ per devozione, un po’ per passione, dai gradini della Chiesa cercava di piazzare i doni ai migliori offerenti. La cosa particolare era il modo in cui veniva gestita l’asta. Il tipo, gridando in modo simpatico e in un dialetto difficile da capire se non sei del luogo, cercava di coinvolgere le persone, di convincerle ad essere “generose”…

Ricordo tanta gente, la via Garibaldi brulicante di persone e noi giovani attenti a non perdere nemmeno un istante… Ricordo un signore misterioso, un tipo alla “papà gamba lunga”, circondato sempre da bellissime ragazze. Si vociferava che fosse originario di Augusta e che quelle belle donne al suo fianco arrivassero da oltreoceano. Gli anziani dicevano che era emigrato anni prima in America e lì aveva fatto fortuna.

Mia nonna raccontava che tornava ogni anno, perché devoto a San Giuseppe. 

Il pezzo più ambito dell’asta era il bastone del Santo. Il bastone era torrone, fatto con mandorle e miele, preparato da pasticceri locali. Era avvolto in una velina trasparente ed un fiocco giallo come decorazione. Ed era proprio nel momento in cui toccava bandire il bastone, che arrivava “papà Gamba lunga”. 

Irrompeva nella scena dal balcone di un antico palazzo posto proprio di fronte alla Chiesa.

Ecco partire l’ultima battuta dell’asta e lui, il signore misterioso, con un gesto faceva la sua offerta che nessuno avrebbe osato, penso, superare. Il bastone doveva essere suo.

Ricordo, comunque, che l’offerta era sempre generosa… Seguiva a conclusione un forte applauso, forse per salutare il Santo, forse dedicato al banditore che anche per quell’anno aveva intrattenuto tutti noi, o forse per il personaggio misterioso e le sue ragazze che avevano fatto la loro comparsa ancora una volta, facendo chiacchierare le donne più anziane e sognare i vecchietti con la coppola…

Ecco questa era una delle tradizioni del mio paese. 

Un paese difficile per molti aspetti, ma capace di esprimere ancora sfaccettature di una società che pian piano va scomparendo….

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